Artisti col botto – un meteorite ci colpirà e speriamo che questo accada presto

Creativi all'assalto dalle plurime espressioni


I Creativi all'assalto:

Artisti col botto:

Fabrizio Di Nardo

Mario Alvarez

Howard Rotblat-Walker 

Nicola Ughi 

Rita Landriscina

Adriano Rosati

 

Artisti col botto – un meteorite ci colpirà e speriamo che questo accada presto

Scappiamo tutti su Marte prima che sia troppo tardi

a cura di Giuseppe Ussani d'Escobar

Esporremo creature strane, realizzate da Rita Landriscina, che assomigliano ad alberi ma potrebbero persino essere organismi acquatici con braccia che rammentano tentacoli … forse trattasi di marziani?! Prodigiose nuove forme di vita che si adattano e progrediscono in ambienti e atmosfere surreali.  Tentativi di comunicare, abbracciare e assorbire a coloro che si arrischiano ad avvicinarsi per renderli partecipi e parte integrante delle mutazioni ininterrotte. Una dimensione surrealista, preziosa e primitiva pervade il creato di questa artista. Nostalgie di Klimt e della Secessione Viennese: gli alberi della vita crescono rigogliosi nella sua anima.

La foto di Mario Alvarez rappresenta l’attesa, il tempo atmosferico sembra opporsi alla rivelazione ed egli resiste tenacemente, fino a quando uno squarcio di luce proietta la Croce in avanti, a colpire il nostro sguardo. La Via Crucis dell’uomo errante, del pellegrino, si compie e sul Golgota riappare Cristo che si offre a noi per indicarci la via della salvezza. La speranza si riaccende nei cuori e la parola Amore risplende con rinnovata energia. L’artista esplora nella coincidenza del sentire le vibrazioni luminose di Tintoretto e in particolare mi riferisco alla “Salita al Calvario” e al “Battesimo di Cristo” della Scuola Grande di San Rocco a Venezia, dove la luce riflette il Divino che vince sulle tenebre dell’ignoranza e del peccato.

Howard Rotblat-Walker perde il suo sguardo acuto nell’infinito ruotare geometrico dando vita a spazi iperbolici, che naufragano nell’allucinazione della bellezza, catturati dal minimo dettaglio perseguito con tenacia e determinazione. Il tutto in lui è giocato sulla ripetizione che diviene la contemplazione mistica e onirica di un miniaturista di antichi manoscritti. Un movimento rotatorio possiede le sue opere che regnano sovrane e instancabili, disegnando nuove frontiere della realtà destinata a configurarsi quale apparizione. Le sue creazioni sono paragonabili a  lastre di marmo prezioso che, tagliate da mano sapiente e precisa,  manifestano il loro ipnotico e seducente potere di specchi.

Nicola Ughi  si diletta a giocare con la sua sedia rossa in una performance interminabile: seduto e poi subito in piedi. La danza di corteggiamento, attorno alla sedia rossa che è la vera protagonista, non si esaurisce mai. La sedia è il confessionale del nostro stato d’animo, raccoglie le nostre confidenze ed emozioni: noi transitiamo, procediamo per la nostra via e lei resta immobile ad attendere il suo prossimo ospite. Viene il vago sospetto che lei con il suo colore infuocato, tra il diabolico e il marziano, possa essere magica ed eterna. Nelle foto di Nicola, il mare affiora quale unico e primigenio orizzonte nell’ alternarsi della speranza e della disperazione: nell’infinito il viandante viaggia senza pentimenti e senza mai arrestarsi. Abbiamo origine dall’acqua e torneremo a essa.

Fabrizio Di Nardo, l’artista che ospita nel suo studio la banda dei creativi all’assalto,  nelle sue opere scatena gli Elementi;  il suo rapporto con la materia, che egli trasforma, è potentemente e prepotentemente tellurico, ma nonostante tutto, egli non dimentica mai di sognare e pretende la pace immensa del cielo. Egli brucia ogni secondo quale una Fenice che si rigenera dalla propria fiamma.  La danza degli Elementi  gravita intorno a lui strappandolo e riscattandolo dalla transitorietà del mondo.

E infine il giovanissimo Adriano Rosati che, nella sua mente, alleva e coltiva biomorfismi dagli infiniti e capricciosi colori: saranno forme di vita aliene che gravitano senza peso nello spazio! Sono farfalle che strariperanno sempre più nel nostro inconscio in contatto con quello dell’artista.

Si salvi chi può, la Terra sta per scomparire dalla mappatura spaziale! Tutti pronti: inizia l’esodo su Marte!

Giuseppe Ussani d'Escobar

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