Walter Erra Hubert è un artista che parte da un'equazione esistenziale: l'Essere sta al Fare come il Fare sta al Vivere. Un pittore che non ha paura di mettersi in gioco, non teme il non conosciuto e, soprattutto, desidera uscire dalla comfort zone della conoscenza artistica (sopravvivere) per indagare dimensioni altre attraverso il coinvolgimento di parti profonde di se stesso (vivere). “Durante il mio lavoro – dice l'artista – ben presto l'abilità tecnica si mette al servizio delle sensazioni: le emozioni prevalgono sul desiderio di controllo e i sensi sovrastano la mente”. Serve coraggio per esprimere se stessi e trasformare un percorso artistico in un'esperienza di conoscenza e auto-conoscenza.
Ne scaturiscono opere assolutamente imprevedibili che provengono dalla natura e dalla “meraviglia emotiva” che stimolano il pensiero divergente attraverso l'esplorazione di strade inedite. Forme metamorfiche in continuo divenire esaltano il ruolo del colore e della luce e ci spingono a non fermarci al dato di superficie. Tutto sembra perfettamente instabile, armoniosamente asimmetrico, concretamente temporaneo. I gesti e i segni alludono a un incrocio di esistenze, a strade serrate e concitate che siamo chiamati ad attraversare prima di percepire l'essenza del reale, l'illuminazione interiore – fonte luminosa che sembra generata all'interno del dipinto –, forme organiche che esprimono sofferenze, riconoscenze e vite infinite in evoluzione. “Il colore è fondamentale – continua Erra Hubert –: concretizza le intuizioni, dà sostanza alle idee ed è parte integrante della mia tecnica”.
“La mia è un'arte non convenzionale che va al di là del semplice utilizzo di tele, pennelli e colori. Utilizzo qualunque strumento sia funzionale alle mie esigenze del momento e non sempre scelgo in modo razionale”. Eruzioni magmatiche si contrappongono a epifanie di luce, energie centrifughe si alternano a vortici centripeti che sembrano attrarre tutte le cose facendo perdere loro il senso originario. L'artista è consapevole che la strada che porta alla verità (essenza del reale) deve passare attraverso parti profonde del suo essere e ci invita a non temere il mistero delle dimensioni del non visibile. Il fruitore è chiamato a un'esperienza estetica attiva e creativa; infatti, non dobbiamo cercare il significato dei suoi dipinti o domandarci razionalmente che cosa rappresentino, ma essere consapevoli che i soli mezzi che abbiamo a disposizione per viverli sono le idee intraprendenti, i pensieri creativi e le emozioni autentiche. Ognuno a modo proprio. Non siamo noi a dover dare un attributo cosciente alle sue opere, ma la sensazione è che siano loro a comprendere noi.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo con testo di Maurizio Vanni