Inhabitants

photo by Andrea Buzzichelli curated by Francesca orsi

“Inhabitants” di Andrea Buzzichelli ci rivela cosa si cela dietro l’oscurità notturna dei boschi, la sua carica poetica ed immaginifica. Ma le stratificazioni che hanno portato al compimento di tale processo artistico sono diversificate: l’utilizzo di immagini d’archivio - poi manipolate dal fotografo - raccolte dal corpo forestale dello stato nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e dall' associazione Canislupus per il monitoraggio della fauna selvatica che lo abita; ed inoltre un omaggio ad un grande fotografo del National Geographic George Shiras III, tra i primi ad aver rivelato attraverso l’utilizzo delle “fototrappole” un mondo naturale da cui l’uomo è solitamente estromesso. “Inhabitants” - progetto elaborato in parte con “fototrappole” d’archivio, i ritratti degli animali, in parte con fotografie inedite dello stesso Buzzichelli, i contesti boschivi - racconta di un sentimento antico e misterioso, di un mondo nascosto, di un tempo non storicizzato che rappresenta contemporaneamente passato presente e futuro, di una dimensione magica di cui non avremmo memoria e consapevolezza se non ce ne fosse una documentazione, oltre ad attuare un processo di fascinazione voyeuristico nel poter spiare una realtà che diversamente ci sarebbe vietato conoscere. Andrea Buzzichelli va oltre tale documentazione e rende visibile - con il suo intervento artistico - un’idea, la nostra, appartenente all’immaginazione. L’idea di un mondo che ha inizio proprio in assenza dell’uomo e che fa di ciò la sua regola imprescindibile. È per questo che si parla di processo artistico, perché il suo intervento fa accedere a mondi normalmente impraticabili, ed in questo caso la natura che quotidianamente si cela e che si mimetizza nulla può. Buzzichelli decontestualizzando le immagini d’archivio genera una nuova narrazione dai surreali contrasti in cui gli animali compaiono come personaggi principali di un sogno ad occhi aperti. Francesca Orsi

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