La pittura morbida di Salvatore Pupillo, si muove
in una assenza di piani stabiliti, libera e
con una sua grammatica interiore, per cui
appare come una grande tabula cromatica che fa
della trasparenza la sua forma per eccellenza,
seguendo il ritmo stesso con cui il colore, si va
spandendo sulla superficie, trasformandola in
un grande vetro che lascia apparire attraverso,
ma nello stesso tempo è una essenza artistica,
di volume e di area. Il colore è il protagonista,
opera dopo opera, di una grande tabula polittica,
dove di tanto in tanto appaiono delle tracce,
delle macchie, a volte sfumate anch’esse, a volte
trancianti e quasi materiche, con esiti formali
che danno alla sua astrazione, una bella classe,
un piacere visivo, che lo mette fra i protagonisti
assoluti della grande originalità.