“LINES BEYOND EVERY BORDER: THE LYRICAL IMPETUS”

An exhibition - born under the bright Sicilian sky - to reflect through works of Italian, Serbian, and Russian masters on the contemporary art of the printing press.

Questa selezione di maestri incisori italiani, russi e serbi cerca di evidenziare, nonostante la diversità dei linguaggi, il forte coinvolgimento lirico dell’Artista. Come spiega il vocabolario Treccani, è “Lirica” -con accezione moderna, “la poesia in cui predomina l’elemento e il tono affettivo, sentimentale, emotivo, al di fuori di elementi storici, epici, realistici, didascalici o moraleggianti”. Sembra vi sia una particolare consonanza fra il paziente lavorio degli incisori, fatto di preparazione delle matrici, inchiostratura, messa a registro, lenta asciugatura dei fogli stampati e la volontà da parte degli stessi artisti di conservare come un dono prezioso l’emozione del quotidiano.

 

1.       Italia, Alfredo Bartolomeoli; la grande quercia dai rami nodosi riempie il paesaggio dell’incisore urbinate che ha fatto della xilografia il suo orizzonte di ricerca. Una pianta antica, compagna nel giardino dello studio, diventata per lui solida presenza e promessa di futuro, con cui attendere i germogli di primavera.

2.      Italia, Susanna Doccioli; T’invaghisti di un’ombra … le parole tradotte del poeta madrileno Pedro Salinas (da Tú Vives Siempre En Tus Actos) trasformano il corpo dell’amata in un paesaggio, forse un arcipelago trasfigurato, un remoto rifugio, quasi un sogno che appare oltre il reticolo del tempo scandito.

3.      Italia, Roberto Gianinetti; il tempo della memoria in cui gli oggetti appaiono ridotti a limpidi profili, dove la materia diventa trasparenza e il contenuto un fresco simbolo azzurro. Oltre la propria infanzia, nello scorrere delle civiltà, l’Artista si concentra sulla forma del conservare, gesto di sicurezza e d’accoglienza.

4.     Italia, Mario Lo Coco; la carta, realizzata con fiocchi di cotone, accoglie la traccia di geometrie simboliche, di tasselli minimali invetriati al calore del forno. L’azione e il ricordo lasciano nel corpo dell’autore - che si sublima nello spazio bianco - la memoria del mondo, ricomposta in un equilibrio introverso e riflessivo.

5.      Italia, Paolo Seghizzi; le impressioni di viaggio tra campanili isolati e morbide pianure fluviali percorse con le FIAT 500 in un tour d’auto d’epoca. La cadenza dei simboli accende la composizione, evoca il susseguirsi delle tappe: elocità e profili architettonici per un racconto visivo che unisce le risaie alla laguna.

6.     Serbia, Daniela Dimitrijevic; il vissuto quotidiano può trasformarsi in composizione astratta se l’autore privilegia il tempo dell’osservazione e cerca di rendere il movimento della materia, la fisica interna che modella i corpi. È un lirismo del dettaglio, raccolto con i tempi precisi e delicati della femminilità.

7.     Serbia, Jovana Ðordevic; il racconto è la traccia di un’esperienza, abbandona il mondo delle idee e dei significati per farsi danza, cristallizzando gli effetti del gesto, le decisioni improvvise, le repentine svolte. L’incisione diviene così un percorso che unisce - nei medesimi movimenti - osservatore e artista.

8.     Serbia, Slobodan Radojkovic; una campitura piatta che potrebbe assumere infiniti colori è un cielo senza coordinate temporali. Davanti a questo, sospese in una luminosa leggerezza, nuvole gonfie di pioggia si     liberano dal proprio peso: la poesia di un attimo improvvisamente ci svela la vacuità dell’umano mondo.

9.     Serbia, Irena Randejel; in uno spazio indefinito fra le luci della sala e il buio della pista, un musicante anima la scena e trascina una donna nell’euforia del ballo. Gli sguardi non s’incrociano né l’artista partecipa all’incontro: sono tre corpi che sognano un domani, ognuno custode della propria malinconia.

10.   Russia, Irina Antonova; un simbolo ripetuto, la sacralità di una croce, avvolge e custodisce il fluire del tempo. All’interno scorrono lampi di memoria, un rosone in un giorno di sole, un monastero alto all’orizzonte; poi un tratteggio sottile che allude forse alla pioggia, forse alla chiesa come somma di anime.

11.     Russia, Aleksander Artamonov; case come tane traforate da finestre, persone assiepate protette da un guscio trasparente: l’occhio dell’autore sa penetrare le fessure trovando l’umanità di chi vi si nasconde dentro. Incidere preservando la memoria, cercando di cancellare il dolore dei propri silenziosi soggetti.

12.   Russia, Vera Karaseva; un tratteggio minuto, una puntinatura che s’addensa negli edifici, si libera nella vastità del cielo, si allinea nella potenza della natura ritmando lo scorrere dell’acqua e il fruscio dei prati. Storia e sacro, natura indomita e natura domata, potente e umile sono sfaccettature di un’unica terra.

13.   Russia, Sergej Repnin; i tetti delle case disegnano la scenografia del dialogo tra la donna e il cuore. Lei vestita da sera, lui protagonista rosso scarlatto, custode di mille amori. Bastano pochi tratti essenziali per raccontare un’emozione che a tutti appartiene, dai villaggi alle metropoli, indistintamente, senza frontiere.

14.   Russia, Igor Ulangin; l’uomo e le nuvole sono fatti della sostanza dei sogni. In un paesaggio simbolico, libero nell’uso delle proporzioni, tutto è rigato: il ticchettio del tempo, i rumori meccanici dei bastimenti, i solchi paralleli dei campi arati e le geometrie dei piccoli paesi. I protagonisti, invece, sono liberi e bianchi.

Massimiliano Reggiani

NOTE SUGLI AUTORI


1 Italia, Alfredo Bartolomeoli
Docente di tecniche incisorie in corsi internazionali e titolare della cattedra di xilografia, ha stampato per i maggiori maestri contemporanei. Nelle proprie opere si concentra sui morbidi profili della terra natale, Urbino, suggerendo con le forme delle matrici una cornice architettonica di archi e lesene, eco mai sopita del rinascimento marchigiano.

2 Italia, Susanna Doccioli

Insegnante di xilografia e tecniche incisorie, si è formata inizialmente a Urbino, nel Centro Internazionale per la Grafica d’Arte K.A.U.S. Artista dal tratto elegante, lascia trasparire il realismo attraverso una rete ritmica e ordinata di composta geometria. Combina così il fascino e la libertà dell’astratto con un pregnante linguaggio figurativo.

3 Italia, Roberto Gianinetti

Docente di arti incisorie in Corsi, Scuole e Accademie internazionali ha una solida formazione scientifica che si riflette nella sua costante ricerca e sperimentazione artistica. Il foglio bianco come spazio del silenzio entro cui l’intero mondo sedimenta, attraverso la stampa, le proprie voci - verbali, visive e materiche - in un dialogo infinito di forme e di colori.

4 Italia, Mario Lo Coco

Scultore della ceramica, autore di diversi libri d’artista, presenta una riflessione sul segno tracciato, svelandone - sulle superfici dei solidi geometrici - tutto il potenziale espressivo. Nelle opere su carta, invece, riduce lo spazio ad una potenziale matrice su cui scorrono sedimenti cromatici e un libero flusso di scrittura asemica.

5 Italia, Paolo Seghizzi

Ha studiato incisione con Roberto Gianinetti all’Accademia di Vercelli assorbendone il linguaggio polifonico e la luminosità della composizione. Costruisce forme visivamente stabili e chiare nel significato accostando magistralmente i singoli elementi della narrazione, come tessere di un contemporaneo mosaico fatto di simboli, memorie e parole.

6 Serbia, Daniela Dimitrijevic

La tensione di un gesto diventa il protagonista del segno, la forza sottesa che ne genera la forma. L’incisione diventa la traccia di una danza, il palcoscenico di uno spettacolo ormai sbiadito ma al contempo vivo e persistente. L’arte non serve necessariamente a raccontare perché sa anche trasformarsi in un improvviso bagliore di conoscenza.

7 Serbia, Jovana Ðordevic

La stampa d’arte può diventare una riflessione sulla materia, sull’universo fisico che risponde alle proprie regole fatte di chimica, di tensioni molecolari, di movimenti sfuggiti al nostro controllo razionale. La relazione fra l’Artista e la matrice si fa racconto di una rinnovata convivenza tra uomo e natura, narrata attraverso lo scorrere silenzioso del tempo.

8 Serbia, Slobodan Radojkovic

La naturalezza del segno curvo, il rigore dell’immagine fotografica: l’Artista si fa carico del nostro passato positivista, che era fermamente convinto di una crescita senza limiti. L’ambiente, un tempo semplice luogo del vivere, nonostante le ferite riemerge con delicatezza. È un appello accorato per spingere la riflessione verso un equilibrio mai veramente cercato.

9 Serbia, Irena Randejel

Le forme della Secessione e dell’Espressionismo continuano ad evolvere nel linguaggio contemporaneo per trasmettere la grazia e l’eleganza, o il disagio e la frenesia. L’incisione permette all’Artista di affinare il tratto che non è più descrizione o strumento d’indagine ma parola nervosa, linea che dà corpo al mondo indistinto delle ombre e dei colori.

10 Russia, Irina Antonova

Attenta al valore spirituale che permea la realtà, l’Artista usa la stampa per evidenziare la molteplicità dei livelli che coesistono in ogni istante del vivere quotidiano. Presenze metafisiche, simboli che si trasformano in piani di colore, memoria e speranza, linee che si intrecciano evocando persone e animali, in equilibrio tra fisicità e trascendenza.

11 Russia, Aleksander Artamonov

Maestro indiscusso a capo del “Graphcom” il Comitato grafico che è erede della secolare scuola incisoria di Kazan. Artista capace di rendere con pochi tratti volumi di corpi e architetture, e di evocare atmosfere simboliche mescolando memoria e spiritualità. Ha guardato con grande interesse alla pittura metafisica del novecento italiano.

12 Russia, Vera Karaseva

Continuatrice della forma tradizionale, che a Kazan raccontava il territorio attraverso i suoi gioielli d’arte sacra, l’Artista mantiene la tecnica canonica guardando però al presente. Crea così uno sguardo unico sotto cui l’architettura e l’urbanistica proteggono le generazioni mentre intorno scorrono gli imperi e le nazioni, gli stati e le ideologie.

13 Russia, Sergej Repnin

Il colore primeggia nelle sue opere ma non descrive: crea. Ogni fase di stampa sovrappone contorni all’emozione precedente e il profilo di semplici oggetti, che siano bottiglie o calici oppure serie di finestre condominiali, costruisce un nuovo piano narrativo. Anche l’uso del nero diventa testimone di un passato petrolifero che macchia e intride il presente.

14 Russia, Igor Ulangin

Predilige le tinte piatte che gli permettono di valorizzare la linea grafica lavorando con piani di colore giustapposti. Artista che valorizza le radici della stampa d’arte quando aveva grande importanza la forza espressiva della tecnica. Le pulsazioni ritmiche dell’intaglio scandiscono geometricamente il tempo e dilatano lo spazio della narrazione.

 

 

Note a cura di Massimiliano Reggiani

 

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