Rosa Pierno. Riflessi

Exhibition of Rosa Pierno

Hyunnart Studio propone, “Riflessi” di Rosa Pierno, come prima mostra della stagione. In questa occasione vengono esposti 20 disegni dal segno fluido ad inchiostro di china su carta Winsor & Newton (cm 42x59,4) che si dispongono in 3 distinti gruppi secondo una specifica logica. Oltre i disegni rigorosamente in bianco e nero, per la prima volta vengono presentati un numero esiguo quanto prezioso di ‘pastelli’, di contenute dimensioni, elaborati in effetti secondo una tecnica mista, sovrapponendo su una base ad acquarello, pastelli ad olio e pastelli secchi. La terza serie, che viene esposta sulla ‘mensola’, consiste di un buon numero di libri d’artista, esemplari unici, che Rosa Pierno ha realizzato a mano nella loro completezza, su carta Fabriano Artistico, sia per la componente grafico/visiva che poetico/letteraria.

Con le opere esposte, l’artista offre una sua personale wunderkammer, costruendo una vera e propria narrazione attraverso un paradossale incontro tra immagini e un relativamente estraneo contributo verbale.

 

Come scrive Stefano Iori, nel testo critico che accompagna la mostra:

Stretti sentieri percorrono i fogli. Tratti sottili si intrecciano, si raccordano. Dialogano, portando avanti la storia singolare di ogni opera che si connette a una velata narrazione d'insieme. Inevitabilmente, da un’accolita di forme a incastro, non balza all'occhio un racconto lineare e completo. Si impongono però, rintracciando gli elementi comuni fra i disegni, i caratteri di una fiaba, tratteggiati col nero di china. Un testo immaginifico, fatto di pedoni privi di scacchiera, coppe e bacili in silhouette, cactus che emettono un’ombra a forma di conchiglia, mentre un vaso si compiace di proiettare un limone, e poi nuvole, pere, una clessidra, uno squalo. Le forme sono spesso inserite in un'ellisse, contenitore onnivoro che le raccoglie, ad abbracciarle nella dimensione di un sogno multiforme.”

 

Ancora Iori scrive: “Nella memoria, che è il bagaglio da cui vengono a distillarsi le opere in mostra, la prospettiva manca. Gli oggetti galleggiano, ruotano, privi di volume. Le loro superfici sovrapponibili, con le intrusioni delle sagome, denunciano una visione che segue il miraggio della mente, e questo si dispiega grazie alla linea che diviene motore capace di modulare una bottiglia o un cipresso nel loro disfarsi insieme, o quando entrano in corrispondente vibrazione. Linea intollerante alla sostanza che si disloca sul foglio solo per ricominciare e rinnovare: connettore dei piani in trasparenza. Lo spazio, privato dalla prospettiva, si deforma, si amplia e restringe. Detta il ritmo, elettrizza le presenze, le fa fremere, le pone a contatto, accentuandone i contorni o disfacendoli”.

 

Rosa Pierno

(Napoli, 1959) laureata in Architettura, vive a Roma. Fin dai suoi esordi si è mostrata interessata sia al visivo sia al verbale, senza soluzione di continuità, approfondendo anche le loro relazioni nel rispetto delle rispettive specificità. Partecipa a Bunker poetico, 49° Biennale di Venezia. Dal 1993 al 2021 è nella redazione della rivista di ricerca letteraria Anterem. Vince il premio di poesia Feronia-Città di Fiano con il libro Trasversale, Anterem (2006) che esplora le differenze fra arte e scienza. Collabora alla rivista d’arte libretto, Pagine d’Arte, CH, dal 2007 al 2016. Crea nel 2011 il blog Trasversale, un percorso tra le arti, (www.rosapierno.blogspot.com). Dal 2015 al 2018, insieme a Gio Ferri co-dirige la rivista di critica della poesia contemporanea TestualeCritica. Fa parte dell’Associazione culturale La Corte dei Poeti di Mantova che organizza il Festival di Poesia di Mantova. La sua attività in campo letterario è attestata dalla partecipazione a riviste di poesia e blog letterari, antologie e convegni. Ha scritto sull’arte, fin dal 1991, per artisti nazionali ed internazionali in numerose pubblicazioni, riviste d’arte e cataloghi. Ha svolto anche attività di curatrice per mostre in Italia e in Svizzera. Nell’ambito del libro d’artista, in cui spesso è presente sia come poeta sia come artista, si ricordano fra gli altri: “Corpo in movimento”, con fotografie di Josef Weiss, Private Press Weiss, Mendrisio, 2017; “Rosa”, con due incisioni di Enrico Della Torre, private press Josef Weiss e Areapangeart, 2019; “Icaro” con disegni di Giulia Napoleone, 2018. Partecipa alla mostra collettiva: “50x50x50”, Temple University, 2017, e “Carte certe. Scegliete una carta”, Hyunnart studio, 2018, Roma e alla mostra sui “libri d’artista” presso la Biblioteca Teresiana di Mantova, 2019 con Alfonso Filieri e Loredana Müller. Nello stesso anno è invitata alla mostra “Rigorosamente libri…” Fondazione Monti Uniti di Foggia e partecipa alla mostra “Oro allo specchio. La parola poetica nello specchio dell’immagine artistica” dell’Archivio Orolontano di Alfonso Filieri, presso il Macro, Roma. Interviene per la collana di libri d’artista “Poesia e Thanatos” (Orolontano edizioni) con un suo lavoro grafico sul testo poetico di Stefano Iori ed Enrico Ratti. Nel maggio 2021, cura la mostra di libri d’artista “Sinfonia del Congedo” presso la Biblioteca Baratta, Sala delle Colonne, Mantova, per i testi poetici di Stefano Iori. I libri sono realizzati da Alfonso Filieri per la raccolta Archivio Orolontano, Roma. A novembre partecipa con una sua opera alla mostra della Fondazione Berardelli (Brescia) “La poesia visiva come arte plurisensoriale. L’olfatto”, progetto di Lamberto Pignotti. Nel 2021-22 partecipa con una sua opera all’ottava edizione di “TraCarte”, rassegna biennale internazionale di opere in carta organizzata dalla Fondazione Monti Uniti di Foggia. Nel giugno 2022 pubblica il suo dodicesimo libro di poesia Botanico Brogliaccio, Terra d’Ulivi edizioni, Lecce.

 

 

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