"Il viaggio: Geografico, Mentale, Psichedelico" Fotografie di Giovambattista Camia

a cura di Massimo Scaringella

Tobacco break

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Giovambattista Camia ha iniziato giovanissimo da autodidatta a sviluppare e stampare in bianco e nero. Nel 1979 ha conseguito un diploma di fotografia presso l'Istituto di Cultura Pantheon. Quindi un intenso stage con il fotografo di scena Pierluigi Praturlon, avendo l'opportunità di entrare temporaneamente nel magico mondo di Federico Fellini. In seguito, una improvvisa svolta verso il video. Per più di venti anni ha collaborato con Poste Italiane occupandosi di riprese, editing e infine regia. Tra i lavori più importanti, le regie video dei meeting di vari Amministratori Delegati e la realizzazione di numerose mini fiction per la Formazione del Management. Dai primi anni '80, ha collaborato con Antonio Lo Iacono, Presidente S.I.P.S. (Società Italiana di Psicologia) per i primi esperimenti in Italia di uso di riprese video in ambito  Gestalt. In seguito ha curato la regia video di numerosi Convegni Internazionali in ambito di Psicologia. La fotografia è rimasta però una costante della sua vita. Riorganizzando il suo archivio fotografico, ha potuto realizzare questa Mostra dal tema “Il Viaggio” che ha suddiviso in tre sezioni: Geografico, Mentale e Psichedelico. Quello Geografico è quello più consistente e comprende immagini di Kashmir, India, Portogallo e Italia. Quello Mentale e infine quello Psichedelico, provocatoriamente chiamato così per proporre immagini "molto" colorate: L'intera Mostra comprende circa 50 fotografie, proposte per intero nel video in proiezione, per motivi di spazio ne sono qui esposte una ventina. Ha realizzato nella sua carriera centinaia di video in ambito teatrale, danza e sport.

 …”Utilizzando la fotografia, l’artista mette al suo servizio i mezzi offerti dalla sua formazione, realtà, visione, fantasia e, certamente una certa abilità tecnica, della costruzione con cui sottolineare la visione panoramica delle sue ricerche. Dove mostra situazioni che solo apparentemente escono da un mondo onirico ma che in realtà sembrano ricordare che già tutto è successo e quello che si vede è l’ordine delle cose. Dove la calma apparente di situazioni surreali in uno spazio minimo nasconde forse la violenza dell’oltre o forse la trascendenza della poesia."... Massimo Scaringella.

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