La fonte dell'opera

Mostra collettiva di installazioni e sculture in ambiente naturale

La fonte dell'opera

La fonte dell'opera


LA FONTE DELL’OPERA

 

 

Sergio Baldassini | Marta Coletti | Alberto Emiliano Durante

Greg Jager | Giovanni Longo | Giulia Manfredi |Alberto Montorfano

Valentina Palazzari | Samantha Passaniti |Emanuele Resce

 

 

 

curatela: Davide Silvioli

coordinamento: Valeria De Siero

 

 

Inaugurazione: sabato 15 ottobre, dalle 15.30

 

 

 

L’opera, nel suo essere esposta nel mezzo della natura, viene ricondotta direttamente alla propria fonte e si presenta quale indice capace di avviare ciascun uomo a una comprensione più meditata del rapporto con il mondo.” - S. Esengrini.

 

Sabato 15 ottobre, dalle ore 15.30, apre al pubblico la mostra collettiva “La fonte dell’opera”, a cura di Davide Silvioli con la collaborazione di Valeria De Siero. L’evento è compreso fra le iniziative previste dall’edizione 2022 di Rome Art Week e vede il supporto della galleria ADD-art, di Spoleto.

 

La titolazione del progetto riprende l’accezione della categoria della natura, concepita in relazione allo statuto dell’opera d’arte, che traspare da “Lo spazio dell’opera” (Morcelliana, 2018), trattato di estetica di Stefano Esengrini, dove la dimensione naturale viene indicata come “fonte”. A partire da una riflessione critica su questa nozione, artiste e artisti differenti per formazione, metodologia e tecnica, tuttavia parificati dalla pratica unanime di un approccio che tende spontaneamente a istituire gradi di permeabilità fra le possibilità espressive dell’opera d’arte e le salienze del circostante, del sito ambientale e dello spazio aperto sono stati invitati a relazionare liberamente l’indole delle rispettive ricerche artistiche con un contesto naturale comune; il giardino esterno di una delle proprietà del Consorzio “La Giacinta”.

 

«L’esposizione – scrive Davide Silvioli – si distingue per una configurazione plurale e interdisciplinare, tale da raccordare lavori in facoltà di innestarsi in natura secondo termini tanto di mimesi quanto di discontinuità, che includono nella propria costituzione materie e materiali ora organici e ora sintetici, ora inermi e ora vivi, insieme al rinvio a codici formali interdetti fra l’ente di natura e l’artificio, fra il microscopico e il macrocosmo, fra il riferimento a registri simbolici atavici e la suggestione di un’archeologia del futuro, fino ad astrarre verso l’invisibilità del suono e il divenire dell’azione performativa. Così articolata, la mostra argomenta il concetto di ordine naturale quale fonte” dell’opera, in potere di scaturire e permeare i modi della ricerca artistica contemporanea. Se il linguaggio fonetico (e poetico) umano nasce dall’ascolto delle sonorità dell’universo animale, quello visivo (e artistico) sorge dall’osservazione dei fenomeni e delle manifestazioni della natura».

 

Nel corso della giornata inaugurale, le opere saranno visibili sia con luce naturale che, dopo il tramonto, con illuminazione artificiale. Nello stesso pomeriggio, si segnala che avranno luogo due momenti performativi. Si svolgerà la prima fase, partecipata, prevista dall’intervento di Greg Jager, in cui il pubblico sarà invitato a compiere uno scavo nel terreno, che costituirà il luogo di gestazione e formazione della restituzione conclusiva del suo lavoro. Nello stesso pomeriggio, avverrà anche l’azione performativa sonora di Marta Coletti, in cui suono e vegetazione si risolvono nell'unisono di un'acustica dall’andamento frattale.

Sergio Baldassini (Roma, 1979) vive e lavora a Roma. Laureato in ingegneria elettronica, si avvicina all’arte da autodidatta, prediligendo l’installazione e la performance. Il suo lavoro mette in discussione i meccanismi interni al sistema dell’arte: dalla comunicazione alla conservazione, al valore. Dal 2009, conduce il progetto “I want you”, le cui opere sono state esposte in numerosi spazi come il Centro per l’Arte Contemporanea Trebisonda di Perugia e i Magazzini del Sale di Siena.

 

Marta Coletti (Ponte dell’Olio, 1983) vive e lavora nella provincia di Cremona. È violoncellista classica e attualmente frequenta il corso di composizione elettroacustica presso il Conservatorio di Parma. Nei suoi progetti musicali ricerca un paesaggio sonoro, composto da suoni concreti, eseguiti con il theremin e talvolta mediante specie vegetali. Sue installazioni sonore sono state esposte a Palazzo Bevilacqua di Bologna, al Festival della Scienza di Ferrara, a Milano per “Jamming through affections”.

 

Alberto Emiliano Durante (Roma, 1977) vive e lavora a Roma. Si è laureato in scultura all’Accademia di Belle Arti di Roma con una tesi sul sacrificio rituale e la rappresentazione artistica. Le sue opere rievocano simbologie, miti e figure arcaiche, riproponendoli in una visione contemporanea dove prevalgono linearità e simmetria. Ha esposto presso Villa Torlonia a Roma, al Museo Opera Bosco di Calcata, al 5° Incontro internazionale di scultura di Thassos, in Grecia.

 

Greg Jager (Praia a Mare, 1982) è un artista visivo di base a Roma. Nel 2001, frequenta l’Istituto Europeo di Design, periodo in cui inizia a sperimentare l’arte nello spazio pubblico. Attraverso un lavoro multidisciplinare, che va dall’intervento murale alla performance, ricerca l’erezione di ecosistemi nuovi, partecipativi, tramite l’esperienza artistica. Ha esposto in Italia e all’estero, dove ha condotto progetti performativi come “Ballad of the end”, suddiviso fra la Galleria d’Arte Moderna di Roma e Ombrelloni Art Space, nel 2022.

 

Giovanni Longo (Locri, 1985) vive e lavora a Roma. Scultore e artista visivo, sperimenta molteplici mezzi espressivi. Da diversi anni, il suo lavoro è caratterizzato dal recupero di materiali lignei raccolti lungo le foci dei fiumi, attraverso i quali realizza sculture, strutture scheletriche che preservano colore, forma e consistenza della materia d’origine. Il suo lavoro è stato esposto al Padiglione Italia della 54° Biennale di Venezia, al Kunstenfestival Watou in Belgio, alla Biennale Jeune Création Européenne.

 

Giulia Manfredi (Castelfranco Emilia, 1984) vive e lavora a Roma. È laureata in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 2006 al 2014 ha avuto uno studio a Berlino, dove ha frequentato l'Università delle Arti UDK. Nel 2017, vince il Premio Cramum. Lavora sul tema della compresenza fra vita e morte, tradotta tramite l’antitesi fra materie vive e inermi. Ha esposto all’AMT Project di Bratislava, alla Biennal of young artists di Nottingham, alla Biennale del Mediterraneo, al Museo di Palazzo Collicola di Spoleto.

 

Alberto Montorfano (Como, 1984) vive e lavora a Roma, dove insegna al liceo artistico e all’accademia NABA. Ha studiato a Milano presso la NABA e all’Accademia di Belle Arti di Brera. La sua ricerca ruota intorno all’atto grafico, in cui coesistono il tentativo di rappresentare la realtà e la consapevolezza dell’insufficienza del gesto volto a tale scopo. Ha esposto presso lo spazio Rehersal di Milano, nella collettiva del Premio Michetti 2021, nel progetto itinerante “There is no Place Like Home”.

 

Valentina Palazzari (Terni, 1975) vive e lavora a Roma. La sua ricerca si muove liberamente tra i linguaggi della scultura, della pittura, dell’installazione e del video. Realizzando installazioni, per lo più site specific, indaga le proprietà fisiche dei materiali utilizzati, focalizzandosi sui processi naturali di ossidazione, decomposizione e trasformazione, in relazione allo spazio e al tempo. Ha esposto in Chiantissimo 2022, presso la Reggia di Caserta, al Centro per l’Arte Contemporanea SMMAVE.

 

Samantha Passaniti (Grosseto, 1981) vive e lavora tra Monte Argentario e Roma, dove si è diplomata all’Accademia di Belle Arti. Nel 2015 ha studiato a Londra, alla Slade School of Fine Art. Nel suo lavoro il gesto del recupero diviene atto performativo, in cui le materie naturali e gli scarti che preleva divengono oggetto e soggetto delle sue opere; portatori di nuovi simboli e significati. Ha esposto al Museo Perrando di Sassello, alla MC Gallery di New York, al Centro di arte contemporanea Arteventura in Andalusia.

 

Emanuele Resce (Benevento, 1987) vive e lavora a Milano. Dopo il diploma al liceo artistico si trasferisce in Germania, per poi stabilirsi successivamente a Milano, dove ha co-fondato OMUAMUA, studio condiviso e luogo per la ricerca artistica. Nella sua pratica utilizza principalmente scarti industriali, mediante i quali realizza opere in cui convivono l’eco di un’arte primitiva e le difficoltà del tempo presente. Ha esposto al Museo Archeologico Statale di Spoleto, alla Carrozzeria delle Rose di Milano.

 

 

 

 

 

SCHEDA TECNICA:

Titolo: La fonte dell’opera.

Artisti: Sergio Baldassini, Marta Coletti, Alberto Emiliano Durante, Greg Jager, Giovanni Longo,

Giulia Manfredi, Alberto Montorfano, Valentina Palazzari, Samantha Passaniti, Emanuele Resce

Curatela: Davide Silvioli

Coordinamento: Valeria De Siero

Sede: Consorzio “La Giacinta”, Via della Giustiniana 959, Roma.

Artists

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