La sindrome di Down è una condizione genetica legata alla presenza di una terza copia del cromosoma 21. Non è una malattia, né può essere curata, è una caratteristica della persona che l’accompagna per tutta la vita. Ma non l’unica. Si unisce all’ironia, alla capacità di non prendersi sempre sul serio, alla spontaneità di esternare emozioni e affettività.
In questi ultimi decenni molte cose sono cambiate, dall’aumento delle aspettative di vita, alla possibilità di istruirsi, crearsi una propria famiglia e ambire ad un posto di lavoro. Riguardo quest’ultimo aspetto, però, i dati stimati dall’European Down Syndrome Association (EDSA, 2018) non sono ancora soddisfacenti: in Italia solo il 13% delle persone affette da trisomia 21 lavora regolarmente.
Tra questi, i ragazzi de La Locanda dei Girasoli, il ristorante romano del Quadraro – quartiere storico della periferia-est della capitale – che promuove l’inserimento attivo di persone con SD e permette loro il riconoscimento di un ruolo nella società. Ed è proprio qui, dove si sentono “famiglia”, che questi ragazzi danno libera espressione alla loro unicità e identità.
Per due anni questo ambiente intimo ed accogliente, insieme ai luoghi esterni, hanno rappresentato gli spazi dove fotografare le dinamiche di routine lavorativa, i momenti di spensieratezza e le manifestazioni di affetto. I ragazzi diventano, così, delle sinestesie narranti un mondo amicale dal quale – come i girasoli – traggono energia vitale e verso il quale tendono il loro volto puro.
La Locanda dei Girasoli è attiva dal 1999 nonostante nel corso della sua storia abbia dovuto affrontare numerose difficoltà. Grazie all’impegno e alla dedizione dei ragazzi, ma anche al supporto di numerosi sostenitori, è riuscita sempre a garantirsi l’autosufficienza. Le varie chiusure forzate legate all’emergenza da COVID-19 e le nuove misure adottate hanno causato l’ultimo duro colpo all’attività.
Dall’11 gennaio del 2022 le serrande della Locanda si sono chiuse e con esse i sogni dei ragazzi. Dopo mesi di trattative con le istituzioni, l’ex presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha consegnato “virtualmente” le chiavi di un nuovo locale al responsabile della Cooperativa Sociale Sintesi ma le spese per la riabilitazione ad uso ristorativo dello spazio concesso erano troppo eccessive per poter effettuare la ristrutturazione. Ad oggi la Locanda per sopravvivere si occupa di catering su richiesta pubblica e privata nella speranza di poter ritornare nuovamente attiva e solidale.