Censurae

collettiva sulla censura e sulle sue manifestazioni contemporanee

 

A cura di Rossella Della Vecchia e Vania Caruso

Paradossale ed egoriferita, volubile ed imponderabile, dunque, imprevedibile ed indeterminabile, la censura contemporanea ci imputa come inconsapevoli censori!  E proprio la nostra (in)sensibilità censoria rimarca una generale avanzata oscurantista sia in un anacronistico incitamento alla propaganda di regime -accade in Egitto, Cina, Iran, Siria, Corea del Nord, Russia e in ben altre sessantasei Nazioni- sia in un buon costume sociale, sancito anche dall’art21 della nostra Costituzione, che si dimostra connaturato alla cultura italiana, come osservato già da Federico Fellini: “C'è il timore dell'autorità e del dogma, la sottomissione al canone e alla formula, che ci hanno fatto molto ossequienti. Tutto questo conduce dritti alla censura. Se non ci fosse la censura gli italiani se la farebbero da soli”. Non deve stupire, quindi, che l’Italia latiti in materia di libertà di stampa, occupando la 58esima posizione nella classifica del World Press Freedom Index 2022.

Ma oggi il fragile idealismo comune alimenta anche altre forme di censura, perfettamente inscritte nell’idiosincrasia di presupposte democrazie occidentali quanto nella compulsiva fagocitazione dei mass media e dei social network, in forme, linguaggi e proporzioni che ne hanno ampliato le zone oscure, rendendone ancora più subdolo il confine. Un presente indicativo, che, nella deriva del libero pensiero e della sua costruzione critica, ci ricorda come possibili restrizioni, se non vere e proprie proibizioni, dichiarate o meno, percepite o meno, siano in agguato.

Nasce così Censurae, il cui titolo, derivato dall’omografo latino, conferma la natura perentoria della call for action della Galleria 291 EST.  A cura di Rossella Della Vecchia e Vania Caruso, questa collettiva sull’azione censoria concerne (anche) l’arte, nella sua duplice accezione di libera espressione da preservare, quanto di strumento estetico-filologico del suo tempo. In tal senso, gli artisti coinvolti metteranno in mostra una serie di istanze reali, sia in un Manifesto d’intenti, che nella performance art, nella knitting digital art, nella video-art, in un video d’animazione, in un’azione ludica, in un art-book, nell’arte informale, nel disegno, nell’illustrazione, nel collage, nel digital collage e in alcuni gadgets, pensati come vere e proprie opere d’arte.

Ed è proprio nella matrice di tutte queste opere che lo spettatore-attore potrà rintracciare una denuncia alla cancel culture, alla retorica woke, alla società polarizzata, al pensiero unico uniformato, al patriarcato e alla sua visione sociale, all’idea dell’essere binario, al falso pudore, al body-shaming, ala mercificazione del corpo, all’auto-censura, alla brandizzazione del sistema culturale e dell’arte, alla censura del linguaggio, alla deriva del processo di inclusività, al radicato fenomeno dell’analfabetismo funzionale, alla banalizzazione dei contenuti a mezzo social, all’esposizione mediatica, allo sharenting, ad un (volutamente) fallimentare sistema educativo.

Censurae sarà, infatti, l’eterogeneo sguardo degli artisti Massimiliano Amati, Annabella Cuomo, Simone Lucciola, Andro Malis -la sua fanzine Nextasy 06 è stata rielaborata per la grafica promozionale dell’evento- Cristina Piciacchia, Paolo Scarfone, Marco Scola e Federica Terracina; con la compartecipazione internazionale dell’italo-greca Irene Albino e della svedese Ellen Jonsson, della cinese Triss (Yingzi) Qian, del giapponese Kawamura Gun e la consolidata incursione dei suoi iconici Nudisti Timidi, che da sempre ascrivono il tema della censura al falso pudore comune. Infine, Censurae sarà anche la performance di Chiara Mu, prevista a chiusura del vernissage, che si terrà venerdì 14 aprile 2023 a partire dalle ore 18:30.

Organisers

To top