Nunzia Mita "Waiting for a ChewingArt" Open Studio

Waiting for a ChewingArt

Il Chewing Gum, materiale di scarto utilizzato come passatempo, antistress viene preso, masticato e gettato. Fruizione personale e non condivisa.

Il consumo di Chewing gum certamente non è in via di estinzione ma è stato ridotto da una grande entità di dati e di informazioni provenienti dai nostri dispositivi che ci trattengono, fungendo da anti stress. La nostra mente è continuamente distratta dai dati provenienti da un sistema di informazioni. Un’informazione dilagante che fa strage di coscienze.

 Il mio approccio è quello di sperimentare nuove forme seguendo un innato bisogno di ricerca della forma che parte da un’abilità e si trasforma in creazione inusuale, che diventa performance, che diventa arte, che diventa sorpresa e che soprattutto diventa attesa

L‘ attesa fa parte delle nostre vite, si attende inevitabilmente una risposta, una chiamata, un bus, un treno, la fila alla posta, anche aspettare che la pasta sia cotta al punto giusto è un’attesa. Nel frangente passano mille idee, emozioni e puó anche accadere qualcosa di impossibile a noi stessi o agli atri. È quello che è accaduto ad una ragazza di 16 anni ormai trentasettenne che durante le lezioni al liceo soleva masticare un chewing gum per tenersi sveglia. La scuola era in un altro paese, da quello di origine per cui si svegliava molto presto per prendere un bus e quando lo perdeva le attese si prolungavano. Un giorno masticava un chewing gum per coprire i morsi della fame e quando il tempo sembrava non passare mai ed il ritorno a casa sempre più lontano scoprì che poteva creare delle forme utilizzando soltanto: lingua, palato e denti. Qualcosa di molto piccolo stava prendendo forma nella sua bocca. La prima mini scultura fu un omino. Da allora iniziò a creare un mondo più piccolo, con meno distanze fatto di chewing-gum creando un ponte con la realtà masticando le attese della sua vita. Cercando di dare dignità ad una masticazione condivisa delle coscienze attraverso forme e materiali decontestualizzati da un’informazione globalizzata.

Struttura della performance

In piedi immobile e ferma, creo delle scultrure con il chewing gum. Sono accompagnata da uno srumento musicale (chitarra). Creo diverse forme, (omino, tazzinada caffè, topo, gatto, etc) fino a creare forme bicolore, lettere, parole (max 4 lettere) e numeri. Il visitatore è invitato a scegliere una scultura, pescando dei fogliettini o scrivendo tramite una lavagnetta un numero, una lettera, una parola oppure si lascerà sorprendere. La sua posizione sarà indicata da cerchi di cartoncino per terra ricoperti di carte di chewing gum. Lo spettatore che si posizionerà sul cartoncino centrale di fronte a me, riceverà la scultura prescelta. Una volta creata la scultura la disporrò su di un cartoncino nero.

Cercherò di entrare in relazione con l’anima dello spettatore con l‘ausilio della musica dal vivo che resta in contatto con quello che accade creando dei motivi live in base allo stato emotivo del momento.

 Ci saranno anche dei chewing gum disponibili per chi volesse semplicemente masticare e perché no provare anche a creare delle forme. Si invita a masticare l‘attesa della performance, attendere che qualcosa di piccolo possa essere creato, si invita a masticare la propria di attesa la quale può aprirci all’impossibile della nostra esistenza.

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