Maurizio Ciccani Open Studio

In occasione del Rome Art Week  sarò felice di ospitarvi presso il mio studio espositivo tutti i giorni dal 22 al 27 ottobre dalle ore 16.30 alle ore 20.00 

Nella suggestiva cornice di Stazione Trastevere, Ponte di Ferro e il Gazometro, troverete un piccolo nucleo di belle case rosse seminascoste dai palazzoni. Lo studio ricavato al piano terra di un palazzo dei primi del '900,  regala la possibilità di ammirare una volta a crociera e particolari lasciati a vista edificati con l'antica tecnica romana di mattoncini e malta. 

Troverete esposta una serie di dipinti ad olio su legno dedicati a Roma, il quartiere Ostiense con il Gazometro (distanti pochi passi dallo studio) ed altri soggetti inediti.

Per favorire una buona fruizione delle opere e il dialogo con l'artista, si consiglia la visita in gruppi di max 10 persone per volta ogni mezz'ora.

 

I quadri di Maurizio Ciccani rappresentano un immaginario poetico del suo vissuto, un’esperienza di vita legata alle sensazioni della sua città di origine colta nei suoi aspetti più intimi, affascinanti e nascosti. Le esperienze dell’artista unite ai suoi sentimenti si esplicano attraverso uno scenario lirico di grande impatto che nel corso della sua produzione acquisisce tratti sempre più maturi ed essenziali, sinonimo della sua straordinaria capacità di trasporre su tela esperienze decodificate in immagini.Le forme si fanno sempre più geometriche e non sono mai fini a un lavoro puramente estetico di composizione. La libertà di espressione si sposa con un’identità espressiva densa di memoria che racconta la tensione dell’artista verso paesaggi e scorci metropolitani a lui familiari.I contesti della città si caricano di significazione e la seduzione dell’essenzialità delle forme acquista nuove suggestioni. La purezza e la linearità geometrica delle vedute narrano la sua sensibile interpretazione e la sua necessità di riconsiderare gli spazi urbani in un’ottica nuova e pulita.Il ritmo compositivo assume tratti a volte metafisici, eliminando il superfluo l’artista arriva ad un’essenzialità di immagine fatta di architetture rigorose e silenti. Questo processo di semplificazione porta ad una dimensione di silenzio all’interno della quale si perde lo sguardo dell’osservatore in un contesto atemporale fatto di momenti sospesi dove si ha l’impressione che qualcosa stia per accadere.La maestria dell’artista riesce a far entrare lo spettatore all’interno di uno scenario quasi alieno, dove si avverte un senso di straniamento, di quel vuoto che tanto caratterizza l’esistenza moderna.Assorto nella dirompente forza comunicativa della tela l’osservatore arriva a sentire quel silenzio devastante così distante dal contesto oggettivo della realtà: un silenzio avvolto di vuoto che diventa vuoto di rumori e di parole.Questa dimensione si fa specchio di uno stato interiore e va oltre la percezione del quotidiano per diventare momento di allontanamento dall’incalzare frenetico dell’esistenza.Il linguaggio di Ciccani è manifestazione di un’identità espressiva che rivela una narrazione, una ricerca superba e sofisticata che avvolge ogni opera in un’aurea lirica di straordinario impatto comunicativo.

Dr.ssa Monica Ferrarini

Organisers

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