Casa Vuota ospita una mostra personale di Marco Emmanuele, a cura di Sabino de Nichilo e Francesco Paolo Del Re intitolata “Drawing Machine #8 - Casa Vuota”. L’artista occupa il pavimento di Casa Vuota con un’installazione meccanica articolata senza soluzione di continuità attraverso i vari ambienti e costruita su misura all’interno dello spazio espositivo. Per tutta la durata della mostra il pubblico è invitato a interagire con lo strumento, sotto la guida dell’artista stesso, prendendo parte attiva alla costruzione di una performance collettiva e condivisa.La Drawing Machine è un dispositivo in grado di realizzare segni poetici seriali che sono il prodotto dell’interazione tra l’artista e altri soggetti che operano insieme a lui sulla macchina, mettendo in comune le forze al fine della realizzazione di uno stesso intento creativo. Al centro del progetto è l’esplorazione delle possibilità di utilizzo di questo dispositivo di produzione di segni, nell’intento di far convogliare verso un unico comune obiettivo le istanze umane, l’operato della macchina e l’agire collettivo e cooperante. Grazie alla macchina di Emmanuele le stanza di Casa Vuota diventano un’incubatrice di segni, un luogo dove i segni non vengono soltanto esposti ma dove direttamente nascono grazie all’interazione tra artista, macchina e pubblico. Oltre a generare segni, la macchina produce anche interferenze che tradiscono le intenzioni di chi la manovra. I limiti fisici e meccanici del dispositivo costruito da Marco Emmanuele vengono superati grazie all’instaurarsi di una relazione mentale, condivisa ed aperta, tra gli attori che si trovano a mettere in funzione il meccanismo in un rispetto sinergico delle singole specificità. In questo modo il disegno e la pratica pittorica diventano un’operazione di ascolto, riproducendo in forma esperienziale un legame reale.