La natura ed in particolare il mondo degli alberi e la riflessione sul crescente bisogno di immersione nel verde sono i temi al centro della mostra Trees and Leaves, in un mondo che quotidianamente ci chiama a rivedere il nostro rapporto con l'ambiente. La mostra presenta opere di 12 autori, sia italiani che stranieri, che declinano l'argomento ciascuno secondo la propria sensibilità e il proprio vissuto.
La mostra si sviluppa in quattro sale ed è interessante come sia diversa la visione di ogni autore. Si viene accolti dai paesaggi nordici di Michael Kenna (in collaborazione con la Galleria dell'Incisione, Brescia) e di Pentti Sammallahti, nei quali silhouettes stilizzate di alberi incorniciano spazi incontaminati. Sei ritratti di magnifici bonsai e visioni panoramiche della piana di Mosul sono il contributo di Paolo Pellegrin, accanto al polittico Ghenos di Antonio Biasiucci, in cui i ceppi sezionati ricordano i graffiti preistorici come quelli delle grotte di Lascaux. Le fotografie panoramiche di John Demos, editore e fotografo per passione, attraggono con richiami ai giardini giapponesi; a fianco, alcune polaroid di Paolo Gioli con immagini di foglie, e non poteva mancare il celebre Herbarium di Joan Fontcuberta, un mosaico di piante immaginarie, omaggio ironico a Blossfeldt. Nella sala dell'Udienza Charles Fréger ci sorprende con due figure tratte dal fantastico mondo di Wildermann, con maschere legate al culto arcaico per la natura caratteristiche del nord della Spagna, mentre di Alessandro Imbriaco è esposta una fotografia dal progetto Il Giardino e una serie di piccole immagini che riproducono delicati ricami sulla corteccia degli alberi, un lavoro di pazienza, minuto, come un percorso di meditazione solitaria. Ancora un invito alla meditazione viene dai tronchi d'albero che sembrano suggerire figure antropomorfe nelle fotografie di Karmen Corak. Infine Nicolò Cecchella presenta due opere inedite, frutto della sua ricerca sull'interazione tra gli alberi e la luce, realizzate in notturno, nelle quali il bosco è come una partitura musicale e naturale scandita da segmenti luminosi.
La mostra sarà aperta al pubblico da giovedì 28 ottobre 2021 fino al 29 gennaio 2022.