Lady Macbeth. Opera video-fotografica di Patrizia Genovesi

Venerdì 28 Ottobre alle ore 17.00, Patrizia Genovesi, in occasione del Quattrocentesimo anniversario dalla morte di William Shakespeare, presenta, all’interno del circuito della Rome Art Week, in Open Studio la sua opera video-fotografica dedicata a Lady Macbeth, un capitolo importante del vasto progetto che l’artista ha dedicato al bicentenario di Giuseppe Verdi, interprete illustre dell’opera di Shakespeare.

L’istallazione consiste in un percorso che mostra la selezione fatta dalla fotografa, che parte dai provini a contatto sviluppando un percorso fino alla stampa degli scatti che appartengono al progetto finale: un’opera di fotografia e di video-arte che ripercorre l’essenza del dramma.

Patrizia Genovesi ha dedicato un lungo studio all’opera teatrale del drammaturgo inglese e all’interpretazione che ne diede Verdi. Partendo dai due capisaldi storici, quello teatrale e quello operistico, e servendosi della sua personale esperienza artistica che spazia dal mondo della musica a quello del cinema, del teatro e della fotografia, Patrizia Genovesi ha fornito una propria personale chiave di lettura del personaggio di Lady Macbeth sfruttando le potenzialità espressive e il dinamismo della danza, per raggiungere le fasi finali del dramma quando la nobildonna, improvvisamente, perde la ragione.

La fotografa ha concentrato tutta la sua attenzione sul silenzioso e inesorabile materializzarsi attorno a Lady Macbeth di un universo inafferrabile eppure spietato, come spietata era stata la nobildonna nel decidere i suoi crimini. Lady Macbeth negli scatti di Patrizia Genovesi danza rinchiusa dentro la mura sempre più anguste e oppressive di una follia angosciosa e, mentre è il corpo che apparentemente si muove, è la sua mente che si volge, si piega e si solleva o si ritrae danzando al suono delle sue voci interiori.

Le immagini dedicate a Lady Macbeth, per aderire alla danza della mente, sono costruite su una scelta del tutto inusuale per la fotografia: sono state realizzate con una modella in movimento, ripresa durante una danza reale e guidata nella sua interpretazione dalla regia, dai suggerimenti e dai riferimenti della fotografa. Il lavoro finale emerge dunque dall’interazione fra la concezione artistica di Patrizia Genovesi e le capacità interpretative della ballerina che si esibisce senza musica, con la sola guida della voce di Patrizia, della sua propria sensibilità e del ritmo meccanico scandito dal succedersi dei click degli scatti fotografici.

Sorgente: RomaToday