Tracce di LIMBO Alessandra Mosca Amapola & Kirsten Stingle

proiezione video e Live Performance


Tracce di #Limbo é la 
presentazione in pillole del progetto di spettacolo teatrale #Limbo
con proiezione video e Live Performance.

Il video #Limbo della durata di 10 minuti che verrà proiettato é stato realizzato da Lorenzo De Luca e Lorenzo Vecia. Regia di Alessandra Mosca Amapola, Lorenzo De Luca e Lorenzo Vecia. 

Le Foto dell' Album del back stage sono di Gianni Girolami. 
Costumi di Romina Mauri. 

Limbo è uno spettacolo/performance sul disagio psichico femminile che nasce dall' incontro di Alessandra Mosca con la scultrice americana kirsten Stingle.
Una trama tessuta di teatro, e scultura, (dal vivo) realizzata dalla visionaria scultrice con videoproiezioni ed istallazioni. Un viaggio inquietante negli inferi della mente con un finale volto dare un messaggio positivo: Il disagio personale visto come passaggio per evolversi. 
La presenza di opere scultoree altro non è che l’interazione con attori di diversa natura, non umana ma umanizzata. 

La stessa Alessandra Mosca Amapola descrive così il suo progetto:
"Limbo è un viaggio nella depressione delle donne negli ex manicomi attraverso tre monologhi che incarnano vari stati mentali come l’isteria, la depressione, la rabbia, la violenza, il contenimento forzato ecc. 

Kirsten, durante una visita in un ex manicomio aveva visto alcune foto di donne che a causa della depressione non riuscivano nemmeno a tenere su la testa, probabilmente anche per lo stordimento dovuto alle terapie farmacologiche troppo forti o per gli elettroschock. 
La curiosità e motivi personali, mi hanno spinto a recarmi in questo ex manicomio dove sono entrata a contatto con le stesse storie e luoghi di dolore che tanto avevano toccato kirsten. 

A quel punto mi sono resa conto che quel ex manicomio, come tante altre strutture di questo genere, si era trasformato oggi in un luogo che accoglie l’arte in tutte le sue declinazioni. Evoluzione 

Ovvero da luoghi di contenimento e contenzione forzata sono divenuti oggi contenitori di “Bellezza” 

Da qui nasce dentro di me la voglia di sottolineare come sprofondando negli inferi del proprio dolore personale si possa rinascere più forti e splendenti. 
Uno spettacolo ipnotico e catartico che apre letteralmente finestre su universi inquietanti. 

Una visione impalpabile, rarefatta, mercuriale, un battito di ciglia. 
Non indaga la follia ma la penetra, la abita e la restituisce facendola vivere nella carne di chi guarda aprendo un passaggio verso il vero manicomio: il mondo!"

“L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.” 
Le città invisibili Italo Calvino 

#Limbo è stato presentato il 5 maggio al Macro, museo d'arte moderna di Testaccio a Roma per la serata inaugurale del festival ChROMAtica di Laura Pietrocini e Giuliana Bof.