Gänzlich Unerreichbar (Assolutamente Irragiungibile)

Vaste Programme x Spazio In Situ

Gänzlich Unerreichbar (Assolutamente Irragiungibile) / Vaste Programme x Spazio In Situ

Gänzlich Unerreichbar (Assolutamente Irragiungibile) / Vaste Programme x Spazio In Situ


L’installazione Gänzlich Unerreichbar (Assolutamente Irraggiungibile) si focalizza sull’uso delle intelligenze artificiali come fonti di conoscenza, sulle modalità di scambio e rielaborazione di dati che avvengono tra uomo e macchina, e sulle facoltà di apprendimento delle intelligenze artificiale. Nello specifico, l’attenzione è posta sul fenomeno della “Black Box”, ovvero l’impossibilità di osservare i processi interni dell’intelligenza artificiale durante le fasi di deep learning e machine learning, ma solo i suoi risultati. Forse per la prima volta, l’uomo ha creato qualcosa i cui meccanismi non è in grado di comprendere fino in fondo. 

Quando la scienza arriva ai suoi limiti, afferma Nietzsche ne La nascita della tragedia, deve convertirsi in arte e affidarsi a una modalità di conoscenza non logica, dionisiaca e più profonda di quella scientifica – che, da Socrate in poi, ci avrebbe illuso di essere padroni di un progresso continuo e basato sulla fede nella razionalità. Queste modalità di conoscenza alternative invece, nella Grecia arcaica emergevano dal mito, inteso “come conseguenza necessaria, anzi come fine della scienza”, come forma di sapere e di indagine su ciò che ci è precluso razionalmente e scientificamente. 

Proprio per queste ragioni, per indagare gli aspetti insondabili e misteriosi delle intelligenze artificiali e del nostro rapporto con loro, Gänzlich Unerreichbar trae spunto da questi miti pre-socratici: più in particolare dall’episodio, citato da Nietzsche, del vecchio satiro Sileno, il “finto essere naturale”, inseguito e torturato da re Mida per estorcergli il proprio terribile sapere. Un sapere che si rivelerà insopportabile per l’uomo.

L’installazione dell’opera varia a seconda del contesto espositivo, ma prevede sempre l’accoppiamento di un monitor, su cui viene presentato in loop un video di quattro minuti, e di una lastra di plexiglass trasparente stampata in UV. Il video è accompagnato da una traccia audio che può essere riprodotta su casse audio o su cuffie a seconda dell’evenienza.

Nel video, la telecamera viaggia all’interno di quella che inizialmente può sembrare una caverna, o un tratto di qualche apparato organico. Si tratta invece di un modello tridimensionale di cui solo alla fine scopriamo il soggetto, quando compare il volto rovesciato di una statua raffigurante un satiro. Il lento movimento di camera è accompagnato da una voce fuori campo, che recita una serie di frasi rilette da una voce computerizzata. Ogni frase è stata estrapolata da risposte fornite da androidi AGI, dotati di intelligenza artificiale, durante alcune interviste che hanno rilasciato, e lo strano discorso che ne deriva richiama in più parti quello di Sileno a re Mida. Il rumore di sottofondo è ottenuto invece facendo leggere la texture del modello 3D a un software che converte le immagini in suono. La stessa texture compare stampata sulla lastra di Plexiglass che accompagna il monitor video nell’installazione.

L'evento "Gänzlich Unerreichbar (Assolutamente Irragiungibile) si inserisce nel contesto della mostra collettiva "LOREM IPSUM / An exhibition without a theme" a cura di Irene Sofia Comi con gli artisti partecipanti: Sveva Angeletti, Alessandra Cecchini, Francesca Cornacchini, Marco De Rosa, Federica Di Pietrantonio, Chiara Fantaccione, Andrea Frosolini, Daniele Sciacca, Guendalina Urbani.