Ausonio Tanda Archeologia del Ciborg

Mostra antologica di Ausonio Tanda in occasinone del trentennale della morte

Galleria Frammenti D'Arte

Galleria Frammenti D'Arte


Galleria Frammenti D'Arte è lieta di presentare una mostra antologica di Ausonio Tanda,uno dei maggiori artisti sardi del secondo dopoguerra, in occasione del trentennale della sua scomparsa.

La Galleria presenta una selezione di opere che offrono una nuova e inedita visione della sua produzione artistica.

La mostra si sviluppa rispettando due percorsi espositivi.

Il primo, in galleria, offre una panoramica completa del pensiero e delle varie espressioni artistiche del Maestro.  L'esposizione di opere pittoriche, mostra le varie tecniche messe a segno dall'artista nel corso della sua carriera. Alcuni storici-filmati verranno proiettati per condividere preziose testimonianze che ci traghetteranno verso il “Tanda pensiero”, ricostruzione attiva dell'uomo-artista.

 

Il secondo percorso, allestito in un'officina meccanica, ricrea le atmosfere dell'atelier di Ausonio Tanda mentre lavora ai suoi “Ciborg”.  In questo ambiente immersivo e suggestivo, con la proiezione dei video, osserveremo i flussi creativi dell'artista.  L'aspetto interdisciplinare verrà approfondito attraverso un filmato prodotto grazie alla partecipazione degli studenti di Pittura dell'Accademia di Belle Arti di Sassari.

Le musiche,  che accompagneranno l'intero viaggio espositivo, sono state composte per l'evento dal musicista Andrea Cauduro.

Il lavoro curatoriale eseguito da Giusy Emiliano è stato possibile grazie al lavoro di ricerca svolto dal Professore Eclario Barone, Accademico presso Le Belle Arti Di Roma. Tale approfondimento ha permesso di riposizionare l’artista Ausonio Tanda e di analizzare concretamente le fasi artistiche e le scelte stilistiche dall’artista messe in campo. A tal proposito, il testo storico-artistico di Eclario Barone permette un approccio scientifico all’interpretazione della poetica artistica: “I Ciborg nascono a poco a poco in queste atmosfere irrespirabili ed apocalittiche, non come smaglianti prodotti di fabbrica ma come manufatto ottenuto dall'attraversamento di atmosfere acide di mondi invivibili. Così a mano a mano i segni non vengono più tracciati dai pennelli, ma sempre più da vernici spruzzate con aerografi a bocca, o incisi dall'azione del fuoco nell'acetato trasparente e dei diluenti alla nitro nel polistiroloInfine, nelle sagome replicate degli ultimi anni, quasi metope di un personale (ed abbattuto) tempio dedicato alla storia umana,  Tanda ricompone la dicotomia espressiva in cui è stato incasellato per tutta la sua vita e così i suoi pescatori di tonni, sottoposti ai trattamenti cromatici dei Ciborg, diventano estenuate icone umane, vite che si reincarnano sempre uguali, ormai solo segni grafici di una struggente, infinita, teoria Pop"