"Bronzo"

La Galleria è lieta di annunciare la personale dell'artista Giuseppe Pulvirenti


 

 

“Se la scultura è un genere che vuol essere perdonato, Giuseppe Pulvirenti riesce nel suo intento. Evitare l’ingombro ed esaltare il suo accesso nella dimensione della Forma. L’opera depurata da ogni intento celebrativo o puramente descrittivo di una realtà funzionale, elevata invece a Spazio smaterializzato e consegnata al tempo della contemplazione e della riflessione”

Achille Bonito Oliva

 

 

La Galleria Valentina Bonomo è lieta di annunciare l’inaugurazione della mostra personale di Giuseppe Pulvirenti ‘BRONZO’, a cura di Achille Bonito Oliva, il 16 febbraio alle ore 18 in via del portico d’Ottavia 13 a Roma.

 

 

In mostra quattordici sculture e sette disegni, opere dalle forme semplici che alludono a una funzione pratica come in un’allegoria in cui oggetti che richiamano a strumenti di lavoro sono trasformati in simboli essenzialmente estetici.

 

“Rilevatori”: una serie di quattro oggetti simili a metal detector in cerca di forme plastiche o cromatiche.

 

“Trademark” (marchio di fabbrica): un gruppo di tre opere con in evidenza lettere e numeri impressi nel bronzo, come se fossero oggetti seriali di produzione industriale, una finzione voluta (si tratta invero di pezzi unici).

 

 

 

Via del portico d’ottavia 13 Roma 00186

www.galleriabonomo.com

 

“Vuoto”: quattro opere, di cui due in bronzo (cd. fusione a terra) e due in alluminio, realizzate con sistemi tecnologici (fresatura computerizzata). I fori sulle superfici riportano all’interno dell’oggetto dove - nel linguaggio da fonderia – risiede l’anima dell’opera.

 

“Sagome”: tre bronzi bianchi, posti sul pavimento, rimandano casualmente ad enigmatiche forme zoomorfe.

 

La percezione emotiva di queste opere, nell’intenzione dell’artista, non deve essere immediata: lo scopo primario è condurre lo spettatore alla riflessione.

Tutte le forme sono insite nella mente umana. Scopo dell’artista è catturarle e renderle fatti artistici così come dichiara egli stesso.

Con sguardo duchampiano, la ricerca di Pulvirenti nasce da un’attenzione verso i materiali assemblati e verso le forme semplici. Fonte d’ispirazione sono gli elementi e gli oggetti presenti nei cantieri navali frequentati negli anni giovanili a Siracusa.

La cifra della scultura di Pulvirenti è l’indagine sull’ambiguità della forma, ovvero le sconfinate potenzialità allusive dell’oggetto-scultura cui va aggiunta la scelta di titoli spesso enigmatici.

Un’arte che ha funzione contemplativa e non pratica.

Realizzare opere di piccole dimensioni è una scelta. La scultura deve essere, secondo l’artista siciliano, un oggetto intimo che deve avere un rapporto diretto col corpo.

 

Giuseppe Pulvirenti sarà presente all’inaugurazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

BIOGRAFIA

 

Giuseppe Pulvirenti è nato a Siracusa (1956). Vive e lavora tra Roma e Siracusa. Tra il 1970 e il 1975 studia all’Istituto Statale d’Arte di Siracusa e all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove dal 1986 è docente di Modellistica.

Ha partecipato a numerose mostre internazionali tra cui l’XI Quadriennale di Roma (1986), la XLIV Biennale di Venezia (1990), la Triennale di Milano (1994), il Palais des Art, Tolouse (1994) la Winchester Gallery, Winchester (1997), la Rha The Gallagher, Dublin (1997) la Pici Gallery, Seoul (2004), il Tokyo Design Center, Gotanda (2004), la
Kuchu Teien Tenbodai Sky Gallery, Osaka (2004), ricevendo significativi riconoscimenti tra cui il Premio Acquisto alla Biennale di Venezia (1990).

Le principali personali dell’artista al Framart studio di Milano (1992), alla Galleria Nuova Icona di Venezia (1996), presso la Fondazione Mudima di Milano (2000), nonché in diverse occasioni presso la Galleria Ugo Ferranti di Roma (2004, 2006, 2009, 2012).