Jakob De Chirico

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Jakob de Chirico nasce a Innsbruck nel 1943. Si diploma all'Istituto d'Arte di Ortisei con Milly Schmalzl e all'Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera con Guenter Fruhtrunk. Vive tra Merano e Monaco, dove ha il suo studio. Pittore, performer, fumettista, installazionista, serigrafo, muralista. Negli anni Sessanta e Settanta impegnato nei movimenti inter-etnici del Sued Tirol-Alto Adige (Die Bruecke, Suedtiroler Kulturzentrum) produce arte di impegno politico e civile. Dirige il giornale bilingue Arte e Lavoro/Kunst und Arbeit della Cgil/Agb Arti visive di cui è segretario per la Provincia autonoma di Bolzano. Nel 1973, partecipa all'esposizione “Arte di impegno civile” curata da Mario De Micheli a Milano per la Festa nazionale de L'Unità. Dà vita a numerosi gruppi di lavoro, dagli In-attuali con Giorgio Celli, Franco Verdi, Dante Casagrande, Guglielmo Pinna nel 1984, a Kraftzellen  nel 1986 con Claudio Costa, Igor Sacharov Ross, Peter F. Strauss, Antonino Bove, Angelika Thomas con cui partecipa a Documenta K18 a Kassel nel 1987. Realizza l'installazione DOMINO nel 1989 con il poeta Corrado Costa e nel 1988 l'edizione DOLOR-MITEN con Aldo Mondino e Paul Renner. Nel 1995 è co-promotore a Monaco di Triebquelle con Heinrich Bunzel. Produce Land-art assieme a Heinrich Bunzel, Ugo Dossi, Ben Patterson, Hermann Nitsch. Le sue grandi azioni rituali sono pubblicate nei libri Performance-Ritual-Prozess di Elisabeth Jappe nel 1993 e in Performance di Eugenio Miccini, Elisabeth Jappe e Luciano Inga Pin nel 2001. Negli anni  Ottanta, Novanta e Duemila approfondisce la relazione tra tradizioni, oggetti del sacro, sessualità, consumi di massa, nuove tecnologie. Lavora, tra gli altri, con Rosanna Chiessi – Casa Malaparte, Capri -, Francesco Conz, Sarenco,  Eugenio Miccini, Aldo Mondino, Massimo Lunardon, Ugo Dossi, Daniel Spoerri, Claudio Costa  e Corrado Costa. Nel 2004 espone la grande installazione dell'Angelo multietnico con lo spirito indiano-apache, a Kloster Aldersbach in Baviera, un work-in-progress. Per trent'anni, a Merano, anima il suo atelier, Kunstrampe, aperto a centinaia di manifestazioni culturali e workshop alle quali partecipano, tra gli altri, Hermann Nitsch, Eugenio Miccini, Arrigo Lora Totino, Luciano Caruso, Marco Pellizzola, Gerhard Ruehm, Hans Haid, Alain Arias Misson, Aldo Mondino, Corrado Costa, Claudio Costa, Pavel Schmidt, Franz Pichler, Georg Jappe, Ale Guzzetti, Gerhard Prantl, Milan Knizak, Philip Corner, Ben Patterson, Dick Higgins, Giuseppe Desiato, Giuliano Tomaino. Nel 1987 espone lavori new Dada alla mostra “Dadaismo-dadaismi trecento capolavori” curata da Giorgio Cortenova; nel 2006 espone al Centro per l'arte contemporanea “Luigi Pecci” di Prato con lavori della collezione di Carlo Palli. All'Asolo Art-film-festival del 2007 espone con Flatz, Patterson e altri. E' cofondatore di Arte-Sella. Lavora per BAU, contenitore d'arte contemporanea diretto da Antonino Bove e Vittore Baroni. Nel 2009, nel 2010, nel 2011 dipinge tre finestre del calendario d’avvento della BMW a Monaco di Baviera, a Berlino, a Francoforte, ad Amburgo. Nel 2013, BRAVDA, rivista viennese di arte contemporanea non allineata, gli dedica la copertina e numerosi articoli per le sue performances FLUXUS alla Kunstkanzlei di Vienna, con Christine Jones. E’ospite fisso al BOSCO DEI POETI di Lorenzo Lome Menguzzato a Dolcè (Vr). Nel 2019/2020 espone in due mostre personali, i lavori della collezione Carlo Palli, a Pistoia e a Prato.

Quattro i suoi cataloghi individuali. Nel 1988, con scritti di Hermann Nitsch e Franco Berardi, traduzione di Alexander Langer; nel 1992, con opere  dalle collezioni di Carlo Palli e Adriano Parise, recensito da Lorand Hegyi, traduzione di Henry Martin; nel 2010, il catalogo antologico introdotto da Michael Huebl, nel 2016 il catalogo presentato da Lorenzo Canova della  mostra a Roma alla BQB Gallery “ Sventolano i cuori, pulsano le bandiere”.

 

Sull’opera esposta alla Bat-Gallery/Studio Milani – via del Puttarello 31 Roma (RAW/ 21-26/10/2019):

HITLER’S VANITY – LA VANITÀ DI HITLER

München-Meran/o 1971/1978/1982/2019 (work in progress)

< Nel 1971, realizzo la performance. Mi trucco da Hitler, gioco felice come lui da ragazzo. Lo faccio giocare con il suo Paperino preferito che corre veloce su una Ferrari rossa. Nel 1978 e nel 1982, realizzo con Massimo Lunardon, una maschera africana in vento soffiato. Dal 1982 fino al 2019 ripeto festoso” Ah, il colonialismo! Quanto mi piace. Gioco a fare l’imperatore. Sono vanitoso!”. >

 

 

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