Stable Exhibition di Alessandro Trani

Motti e Cicuto ospiti all'interno della "Stable Exhibition" di Alessandro Trani


In mostra fino al 29 ottobre all'interno della Stable Exhibition di Alessandro Trani le opere dello scultore Elvino Motti e le Memories di Fabio Cicuto.

Alessandro Trani, artista romano, si forma nell'ambito di varie associazioni della capitale tra cui "Art Studio Tre" e "Cento Pittori di Via Margutta". Trani sta cambiando la sua ricerca partita da un mare e da un orizzonte come racconto mentale, verso un informale che richiama segni e presenze primordiali, nella quale l'alba e il tramonto coincidono in un tempo che è utopia dell'essere e segnale di trasformazione. In questo nuovo ciclo che appare camminare verso geometrie e parallelismi, in funzione di narrazioni e illusionismi mentali, Trani recupera, con la pittura e con il colore la parte concettuale di un'arte che vuole privilegiare filosofie e riflessioni. Le sue opere portano al naufragio piacevole dei sensi con un'osservazione che reca il movimento di un pendolo, costantamente oscillante fra la vigile coscienza che prende visione di una stesura lineare, forteed essenziale e l'emozione di un'opera che ci richiama come protagonisti e personaggi in cerca d'autore in un teatro che determina un ambiente del nostro essere.

Elvino Motti, allievo di Giuliano Vangi all'Istituto d'Arte di Cantù, si diploma all'Accademia d'Arte di Brera. Lo scultore partendo da una concezione della materia molto profonda si spinge alla ricerca di astrazioni che manifestano significati di intensa introspezione e di voluta ricerca. Sa rappresentare questa emozionalità attraverso simbologie e surrealismi molto sintetici che gli concedono un abbandono emozionale rivestendo i suoi soggetti di magiche idealizzazioni. La tridimensionalità non è mai fine a se stessa, ma va verso un tentativo di raccolta che dà un senso ad un pensiero che è la traduzione perfetta di una tecnica sottilissima.

Fabio Cicuto è un artista romano, ricercatore dell'arte. Inizia il suo percorso artistico in ambito musicale nei primi anni '80 a Londra. Successivamente si rivolge al mondo della pittura, in cui riscontra la possibilità di esprimersi più liberamente. Cicuto predilige la sperimentazione sulle "macchie" e sulla memoria della materia, l'essenza della forma e la poetica legata alla realtà metropolitana con l'uso del catrame, che coesiste e si fonde con i segni e i simboli che utilizza. Nelle sue opere è evidente il suo rimando storico all'Essenzialismo Astratto.